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“La Pro Pordenone continua nel solco tracciato negli anni e con l’assegnazione di questo prestigioso Premio rende merito a figure preminenti che si sono distinte in vari campi, sempre valorizzando l’area del Pordenonese. È indubbio che il Premio San Marco abbia raggiunto quella storicità e autorevolezza che lo rendono oramai un simbolo del territorio”. Lo ha commentato ieri l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, a margine della cerimonia di conferimento che si è tenuta nel palazzo Municipale di Pordenone, dopo la Messa solenne celebrata nella concattedrale dal vescovo Giuseppe Pellegrini.
Il Premio San Marco è stato istituito nel 1972 e viene assegnato dalla Pro Pordenone d’intesa con l’Amministrazione comunale a quei cittadini che si siano distinti nei vari campi dell’attività umana (arti, lettere, scienze, economia, sport, impegno sociale e così via) dando risalto al nome della città e da poter essere proposti come stimolante esempio soprattutto alle giovani generazioni. Il Premio viene consegnato ufficialmente in occasione della festa del patrono San Marco, giorno nel quale, fin dal secolo XIII e cioè da quando è attestata la libertà comunale di Pordenone, la città per secoli celebrò la sua festa e designò i suoi rettori.
Per l’edizione 2023 il Premio è stato assegnato a Michelangelo Agrusti, politico, imprenditore e presidente della Fondazione Pordenonelegge; a Roberta Maestro, direttrice dell’unità di ricerca di Oncogenomica funzionale del Cro di Aviano e Medaglia d’oro alla sanità pubblica conferita dal Presidente della Repubblica Ciampi nel 2013; a Mara Martini, giovane atleta distintasi nello sport dello sci alpinismo maturando un ricco curriculum sportivo con significative vittorie sia in campo nazionale che mondiale.
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In copertina, scorci del campanile del Duomo e del palazzo Municipale.
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“Legare” le persone
con pordenonelegge
Oggi, 26 aprile, il terzo appuntamento di pnleggebooklovers, il gruppo di lettura di pordenonelegge rivolto ai lettori che amano condividere e confrontarsi, sarà dedicato al romanzo di Paolo Milone “L’arte di legare le persone”. Lo hanno deciso con una votazione i membri del gruppo di lettura durante il secondo incontro, che ha avuto a sorpresa anche il collegamento con Maddalena Fingerle, l’autrice di “Lingua madre”, il libro fresco di lettura dei booklovers. Le tre guide, Odette Copat, Monia Merli e Federica Pivetta hanno proposto altri tre titoli di libri d’esordio: “L’arte di legare le persone” di Paolo Milone (Einaudi editore), proposto da Odette Copat, “Il brigatista” di Antonio Iovane (Minimum fax) indicato da Monia Merli e “Una minima infelicità” di Carmen Verde (Neri Pozza), suggerito da Federica Pivetta. Stasera, alle 20.30 in Sala Ellero a Palazzo Badini, i partecipanti ne discuteranno insieme mettendo a fuoco temi, condividendo impressioni e commenti. E dieci posti saranno messi a disposizione di nuovi curiosi che vorranno avvicinarsi al gruppo di lettura. Quante volte parliamo dei medici come di eroi, martiri, vittime… In verità, fuor di retorica, uomini e donne esposti al male. Appassionati e fragili, fallibili, mortali. Paolo Milone ha lavorato per quarant’anni in Psichiatria d’urgenza, e ci racconta esattamente questo. Nudo e pungente, senza farsi sconti. Con una musica tutta sua ci catapulta dentro il Reparto 77, dove il mistero della malattia mentale convive con la quotidianità umanissima di chi, a fine turno, deve togliersi il camice e ricordarsi di comprare il latte. “L’arte di legare le persone” è un libro struggente, ironico, malinconico, divertente, a tratti scanzonato, tenero. Da leggere perché, come dice Paolo Milone nel suo libro, «i matti sono nostri fratelli, la differenza tra noi e loro un tiro di dadi riuscito bene». Partecipare a pnleggebooklovers è gratuito: le iscrizioni già attive sul sito pordenonelegge.it (cliccando alla voce mypnlegge). Info: telefono 0434.1573100 mail segreteria@pordenonelegge.it
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